Ingredienti (dosi per 4 persone)
· poco sugo avanzato (ragù o pomodoro, o funghi o salsiccia……)
· g.200 di spinaci
· 2 cucchiaini di parmigiano grattugiato
· peperoncino q.b.
· Acqua
· pasta formato ditalini grossi (chiamati bombolotti a Livorno)
· sale q.b.
Procedimento
1. Pulire e lavare gli spinaci;
2. lessare gli spinaci in poca acqua bollente;
3. scolarli e pressarli un po’, ma tenere l’acqua di cottura;
4. aggiungere acqua a quella di cottura degli spinaci e un po’ di sale e cuocere la pasta: l’acqua non deve essere tanta;
5. cuocere i bombolotti; nel mentre …
6. tritare gli spinaci grossolanamente;
7. in una zuppiera mettere gli spinaci ed il sugo e mescolare bene;
8. quando la pasta è al dente usare un mestolo per metterla nella zuppiera con un po’ di acqua di cottura: non deve essere asciutta;
9. unire il formag
e mescolare bene;
10. la “sudicia livornese è pronta”:
Buon appetito!
2ª Versione : La sudicia di campagna
In questa versione il sugo è sostituito dalla ricotta, un prodotto che nel passato era facilmente reperibile in campagna; il peperoncino è sostituito dalla noce moscata e non si mette il formaggio. Il procedimento è lo stesso della “sudicia livornese”.
Le ortiche di mare o orticole Figura 3 anemonia sulcata https://www.cibo360.it/alimentazione/cibi/pesce/anemonia.htm
Il prodotto che abbiamo conosciuto grazie alle nostre interviste in famiglia e che abbiamo scelto per proporlo all’Arca del Gusto sono le “orticole” o ortiche di mare, come vengono chiamate a Livorno. E’ stata la nonna della nostra compagna Camilla a parlarcene per la prima volta, noi ci siamo incuriositi ed abbiamo indagato per conoscere meglio questo prodotto che neppure le nostre maestre conoscevano. Purtroppo è difficilissimo trovarlo adesso, non solo perché non è la stagione adatta ma anche perché ce ne sono sempre meno. Dunque ci siamo fatti raccontare da quanti lo conoscevano e naturalmente da Marusca tutte le informazioni possibili sulle “orticole”.
Adesso sappiamo che:
1. sono attinie della famiglia degli anemoni, ma più mobili;
2. la loro stagione è primavera/estate;
3. si trovano nell’acqua non troppo alta;
4. hanno forma cilindrica grinzosa, diametro 1 o 3 cm, lunghezza circa 12 cm;
5. rimanevano e rimangono sul fondo delle reti da pesca;
6. i ragazzi le raccoglievano durante i bagni estivi per farsele cucinare a casa;
7. forse specie protetta? Non sembra, ma faremo una ricerca più accurata;
8. in cucina: lavate, spellate e infarinate
9. attenzione: sono un poco urticanti, quindi tenetele lontano dal viso.
Ricetta tradizionale
Pulirle bene, sciacquandole con cura per evitare che rimangano residui di sabbia. Poi si mettono in acqua bollente per non più di 30 secondi, si scolano e si fanno asciugare circa un quarto d’ora su un piatto o marmo (niente stoffa o carta assorbente perchè potrebbero appiccicarsi). Si toglie la pellicina, si passano nella farina di mais e poi nell’uovo o viceversa (entrambe i modi son utilizzati) .
Nel frattempo si prepara la padella con l’olio evo dove verranno immerse e fritte via via che sono infarinate. Hanno un sapore forte di mare, la consistenza del cervello fritto, ossia croccanti fuori e morbide dentro.
Anche questo è un cibo dei tempi in cui si avevano meno soldi a disposizione e si cercavano le cose spontanee che potevano essere mangiate. Al giorno d’oggi possiamo recuperarle dai pescatori che le trovano nelle loro reti, in questo modo non le butteremmo nella spazzatura e faremo gustose frittelline, senza pesare sul Pianeta per produrre ancora cibo.
Se volete provare anche voi le ortiche d mare non strappatele in malo modo dal mare, rivolgetevi ai pescatori o abbiate cura di prendere con delicatezza solo quelle che mangerete